– articolo redatto dal Dr. Mauro Botticini | laureato in Fisioterapia e Osteopatia –

---

La riabilitazione ricopre un ruolo di primo piano dopo l’intervento chirurgico perché ha come obiettivo il recupero della funzione. Se grazie all’atto chirurgico viene ripristinata l’integrità delle strutture, attraverso la rimozione della causa della patologia, con la riabilitazione si procede verso il ritorno al livello di attività precedente la patologia e si previene il manifestarsi di altri episodi di mal di schiena.

La rieducazione inizia solitamente 3/4 settimane dopo l’intervento e procede per obiettivi a complessità crescente, sempre subordinati al tempo biologico di guarigione dei tessuti interessati dall’atto chirurgico. Fondamentali sono le disposizioni del chirurgo, dettate dal tipo di intervento, dalla gravità delle alterazioni anatomiche causate dalla patologia e da eventuali condizioni patologiche associate. Gli obiettivi del programma di recupero sono:

1 – educazione del paziente,

2 – riacquisizione dei normali movimenti e della flessibilità del rachide,

3 – rinforzo dei muscoli stabilizzatori,

4 – rieducazione alla corretta postura del rachide

5 – recupero del controllo della colonna durante le attività.

 

Il paziente è il protagonista di tutto l’iter riabilitativo e risultati migliori in termini di recupero si hanno maggiormente se questo collabora e aderisce a pieno al progetto riabilitativo. Il paziente riceve dai riabilitatori una corretta informazione su cos’è e come funziona la colonna vertebrale e quali sono le cause che determinano il mal di schiena. L’obiettivo è quello di ricreare le condizioni per un funzionamento ottimale della colonna in modo da ottimizzare la distribuzione delle forze che gravano sulla schiena al fine di preservare l’integrità dei dischi intervertebrali (cuscinetti ammortizzatori situati tra una vertebra e l’altra). Studi dimostrano che la riabilitazione precoce, dopo intervento chirurgico, conduce ad un recupero funzionale più rapido e ad un ritorno alle attività della vita quotidiana e lavorative più precoce rispetto all’inattività o ad un periodo di riposo prolungato.