PASSIONE MOTORI: scopriamo insieme LA GIULIETTA E LA SUA DOLCE VITA

PASSIONE MOTORI: scopriamo insieme LA GIULIETTA E LA SUA DOLCE VITA

La seconda metà degli anni 50 e la prima metà dei 60 furono per l’ Italia un periodo quasi fiabesco.

Il referendum del 1946, solo qualche anno prima, sancì che saremmo diventati una Repubblica.

Questa manifestazione di volontà popolare assoluta, fu il vento della storia che attraverso le urne soffiò sul popolo italiano, aprendo la strada ad un lungo periodo di pace e prosperità.

Le atrocità e le miserie della guerra erano ferite ancora fresche, troppo vicine per dimenticarle ma bastava non girarsi, dargli le spalle e guardare avanti, il boom economico cambierà pelle all’ Italia.

La storia sorrise al bel paese, per un lungo periodo.

La penisola più affascinante del pianeta ed il suo splendido popolo dal grande cuore, fecero altrettanto.

Fu proprio in quegli anni che ad Arese plasmarono una delle vetture più rappresentative della storia dell’ Alfa Romeo.

La Giulietta spider la cui produzione iniziò nel 1955, icona assoluta dell’ italianità, del genio e della creatività che ci caratterizza, irrompe sulla scena.

Con la sua bellezza eterna e il suo carattere, del resto è dannatamente sexy con le sue linee ed è anche un’ Alfa ……

L’ enorme successo avuto in America dalla Giulietta Sprint, incoraggiò Max Hoffman storico importatore di molti marchi automobilistici europei in America a chiedere a gran voce all’ Alfa una versione aperta della Sprint.

Ne ordinò subito seicento !

Inizialmente venne scartata una meravigliosa proposta stilistica del grande Franco Scaglione, per l’ ennesima volta troppo avanti sui tempi.

Si optò per un altro genio, Pininfarina che plasmò una linea quasi commovente da quanto è bella.

Lanciata al salone di Parigi nel 1955, destò subito interesse, del resto ci si gira a guardarla oggi nell’ epoca degli i phone, figuriamoci nel 1955…..

Fedele alla tradizione del biscione fu dotata per tutta l’ arco della produzione dell’ altrettanto iconico quattro cilindri in linea bialbero, inizialmente 1.3 di cilindrata e mono carburatore, montava un Solex C35 APAI G.

Nel 1959 si allungò il passo della vettura di cinque centimetri, questo cambiamento sancì la fine della versione 750D.

Durante la sua non lunghissima carriera, 1955 – 1962, fu equipaggiata anche con motore da 1.6 litri.

Nel corso degli anni furono introdotte diverse modifiche, riconoscibili però solo da un occhio particolarmente appassionato.

Nel 1958 furono sdoppiati i collettori di aspirazione del motore, precedentemente a corpo unico.

L’ inserimento nel 1961 dell’ accendi sigari sul cruscotto o del porta cenere sul tunnel centrale.

Nell ‘ immaginario collettivo è semplicemente la Giulietta spider.

Vedendola passare oggi ci si rende conto che non si è sempre in tempo….

Certe creazioni uniche nel loro genere sono possibili solo se un determinato contesto storico aiuta a crearle.

Superava i 160 km/h nella versione 750D e a ddirittura i 170 km/h nella versione 750F comunemente chiamata Veloce.

Persero la testa per lei, fra i tanti un certo Walter Chiari…….. però non saprei dirvi se mai ci portò a spasso anche il suo sarchiapone……

Michelangelo Antonioni, anche lui non rimase immune al suo fascino e ne comprò una.

Per una 750F, diciamo pure una delle versioni più pregiate se si esclude l’ unicorno Giulietta Spider Sebring, oramai quasi introvabile, possono bastare circa

110.000,00.

Per una più recente versione con motore da 1.6 litri può bastare anche molto meno.

Se volete rivivere un sogno di una notte di mezza estate, vi basterà ripercorrere via

Veneto, a tarda sera, al volante di una Giulietta spider……

Ma attenti perché il flash di Rino Barillari, potrebbe pizzicarvi dove meno ve lo aspettate………

 

ANTONIO GELMINI