Dopo 2000 articoli, ci riposiamo!

Dopo 2000 articoli, ci riposiamo!

“Settembre, andiamo, è tempo di migrare”.

Noi ricominciamo un po’ prima. Dopo ferragosto.
Si risulta antipatici a sciorinare quanto si sia fortunati e ci si diverta a lavorare, ma veramente per noi questo lavoro è composto di tante risate, battute, scherzi, come asseriva Enzo Biagi: “L’avremmo fatto per niente, per fortuna non se ne sono accorti”.

D’altronde nel giornalismo vige un motto da riferire ai colleghi che si lamentano: “Il giornalismo? Sempre meglio che lavorare“.

Ora la redazione on-line del Punto (qualche giorno dopo quella cartacea) stacca la spina (un’espressione che al liceo segnavano come errore grave, “blu”, ma in questo caso si può scrivere, perché non vi è metafora retorica, ma è un’immagine vera).

Da quando siamo partiti, il I° marzo, le tre edizioni online hanno prodotto 12/15 articoli al giorno divisi per territorialità sulle varie edizioni, ma spesso si è giunti a numeri molto più consistenti, circa dunque duemila articoli (che vanno a sommarsi ai venticinque mila del cartaceo in questi dieci anni).

Il caporedattore web, Ludovico Bianchi, si è proposto di lavorare anche quest’estate, da sotto l’ombrellone. Chi se ne esce con una frase del genere non va lodato: va spedito quanto prima in villeggiatura, segno che ha lavorato troppo.

Siamo molto soddisfatti anche delle migliaia di visualizzazioni, senza quelle, niente pubblicità, e senza inserzioni: buona notte ai suonatori.

Ormai è risaputo: ciò che è ovvio non va esplicitato. Si palesa quanto rischierebbe di non esser percepito. Per questo sono stati creati i calendari e per questo l’anno inizia ufficialmente il I° gennaio.

Tutti sanno, invece, che la realtà è differente. Ogni anno prende avvio dopo le ferie estive e il capodanno cade “a metà anno“, anzi, a “fine del primo quadrimestre” per dirla con lemmi scolastici.

Buon fine anno, quindi!

Ps: non preoccupatevi per la prova costume e se avete qualche smagliatura, tanto nessuno vi guarderà: son tutti impegnati al cellulare e a farsi i selfie.

L’augurio è quello, provocatorio, di abbandonare l’anelito alla maturità, e di tornare bambini i quali, per dirla con Leopardi: “trovano il tutto nel nulla, mentre gli adulti trovano il nulla nel tutto”.